Villa Giorgia B&B Monopoli

Putignano ed il fantastico carnevale


Origini, arte e cultura:

Putignano sorge nella zona collinare della Murgia, ad un'altezza di 372 m s.l.m.. Il territorio varia dai 300 agli oltre 400 m s.l.m.. Si estende su una superficie di circa 99 km². Putignano avrebbe tratto origine da un antico centro peuceta. Lo testimoniano numerosi reperti archeologici come vasi, monete, armi, rinvenuti in antiche sepolture. È ipotizzabile, in mancanza di ulteriori evidenze, che abbia prosperato durante l'età della Magna Grecia, fino a diventare, successivamente, un municipium romano. Federico II di Svevia. Egli amava compiere battute di caccia nei territori baresi, infatti aveva anche una residenza a Gioia del Colle. A lui era cara anche Putignano, tanto che vi fece costruire un castello immediatamente fuori al centro abitato.


Proprio in questo periodo la costiera adriatica fu vittima delle scorrerie dei turchi. Per questo motivo si decise di trasferire un'icona bizantina con l'effigie della Vergine e delle reliquie di Santo Stefano dall'Abbazia di Santo Stefano in Monopoli in territori più sicuri. Fu scelta Putignano, dove venne costruita un chiesa per la conservazione di questi oggetti. Si narra, inoltre, che proprio in occasione della processione per il trasferimento delle reliquie ebbero origine i festeggiamenti delle Propaggini, manifestazione di apertura del Carnevale di Putignano. Il periodo di maggior splendore vissuto sotto il dominio dei Gerosolimitani o Cavalieri di Malta, fu quello del governo del Balì Carafa. Il periodo di maggior splendore vissuto sotto il dominio dei Gerosolimitani o Cavalieri di Malta, fu quello del governo del Balì Carafa. Nel corso del seicento Putignano si sviluppò notevolmente, divenendo un importante centro agricolo e accumulando grandi ricchezze e opere d'arte, custodite nelle numerose chiese della città e nei tanti conventi istituiti. Alla fine del Settecento, però, anche Putignano fu vittima delle requisizioni di beni dei francesi, che portarono via tutte le campane delle chiese (eccetto la maggiore della chiesa di San Pietro, ancora oggi esistente) e numerosi dipinti e arredi sacri.

Nel 1806 a Putignano vennero piantati dai francesi tre olmi in memoria delle idee di democrazia e libertà. Di questi, uno è tutt'oggi esistente. Nel Risorgimento numerosi putignanesi si aggregarono ai Mille di Garibaldi, tra cui il capitano Francesco Saverio Tateo, uno degli insorti di Villa Glori. Putignano raggiunse il suo pieno sviluppo durante gli anni cinquanta e sessanta, in cui fiorì lo sviluppo dell'industria tessile e il Carnevale prese la sua forma attuale. Inoltre furono costruite numerose infrastrutture, tra cui l'ospedale, che resero Putignano uno dei centri principali del sud-est barese. 


Il Carnevale
Il Carnevale di Putignano (Bari) è il carnevale più noto della Puglia e uno dei più antichi d'Italia. La maschera caratteristica della manifestazione è chiamata Farinella e deve il suo nome all'omonima pietanza di Putignano.
Di origini incerte, la tradizione ne fa risalire le origini al 1394, facendone uno dei carnevali più antichi d'Europa. In quell'anno, i Cavalieri di Malta, che detenevano il governo del territorio, decidevano di trasferire nell'entroterra le reliquie di Santo Stefano protomartire conservate all'Abbazia di Santo Stefano di Monopoli, nel tentativo di metterle al riparo dagli attacchi dei Saraceni.
Putignano veniva scelta come meta per il trasferimento: all'arrivo delle reliquie, i contadini, in quel momento impegnati nell'innesto della vite (ancor oggi una delle attività agricole tipiche del territorio), lasciarono i campi e si accodarono festanti alla processione e, dopo la cerimonia religiosa, si abbandonarono a balli e canti. Ci furono poi alcuni che recitarono in vernacolo scherzi, versi e satire improvvisati. Secondo gli storici[senza fonte], nascevano in quel momento le Propaggini, ancora oggi cuore della tradizione carnevalesca locale.
È solo con l'epoca fascista che il carnevale contadino si trasformerà in un più raffinato carnevale borghese e cittadino: nascerà così la sfilata di carri allegorici in parata, un modello comunicativo, quest'ultimo, caro alla cultura fascista. A far da base per questa trasformazione della tradizione, la maestranza artigianale del paese che metterà le sue competenze di falegnameria a disposizione del ludico spasso carnascialesco. Si narra che il primo carro fosse stato realizzato utilizzando come "anima" una rete di un pollaio.

Il Carnevale di Putignano è uno dei più lunghi per durata. Comincia infatti il 26 dicembre con la cerimonia dello scambio del cero, cerimonia in cui la gente dona un cero alla chiesa, per chiedere perdono dei peccati che si commetteranno durante il Carnevale. Continua poi la sera con le Propaggini.

La festa delle Propaggini consiste nella recita di versetti in rima nel dialetto locale: i componimenti prendono in giro i potenti del paese e vertono sugli argomenti più sentiti dell'anno appena trascorso. In ricordo dell'evento che la tradizione vuole all'origine del carnevale, l'esposizione cantata dei versi viene tenuta da gruppi di cittadini in abiti da contadino e recando in mano arnesi da lavoro.

Il carnevale si conclude il martedì grasso, con una sfilata serale e con la celebrazione del funerale del Carnevale, rappresentato come un maiale.

Nel 2012 si è svolta l'edizione n° 618.

 

 Inoltre altri splendidi luoghi intrisi di fascino e storia sono facilmente raggiungibili:

  7 km da Monopoli  pochi km mare


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